Lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione in Italia e ciò si traduce in un importante carico assistenziale ed economico, anche in rapporto alle frequenti riospedalizzazioni che si verificano nei malati più complessi.
Esistono oggi trattamenti farmacologici di provata efficacia, validati da trial controllati su ampie casistiche e alla terapia farmacologica si associa, in pazienti opportunamente selezionati, la possibilità di trattamento elettrico con defibrillatori e dispositivi per resincronizzazione cardiaca. I pazienti con dispositivo cardiaco impiantabile possono oggi essere agevolmente monitorati con sistemi di monitoraggio remoto in grado di dare informazioni su una serie di parametri integrati, in modo da seguire l'evoluzione dello scompenso e valutare l'opportunità di modifiche terapeutiche in rapporto all’evoluzione clinica del paziente.
La terapia farmacologica e la terapia elettrica non devono essere viste come trattamenti alternativi, bensì complementari e in grado di svolgere un effetto sinergico e la loro implementazione nella pratica clinica richiede una serie di conoscenze e una integrazione fra i vari medici che collaborano nella gestione clinica del paziente. Di queste problematiche si parlerà nell'ambito dell'incontro organizzato in forma di webinar, durante il quale all'esposizione degli ultimi dati sul trattamento farmacologico ottimizzato e sulle prospettive di impiego dei device e del monitoraggio remoto si assocerà la discussione interattiva di casi clinici. Durante tutto l'incontro verrà sollecitata la partecipazione attiva in forma di dibattito sulle relazioni e i casi clinici e durante la tavola rotonda che prenderà in considerazione le eventuali barriere all'implementazione di una terapia farmacologica e elettrica ottimizzata nella pratica quotidiana.